TRUFFE ONLINE IN CRESCITA, FATE ATTENZIONE
TRUFFE ONLINE IN CRESCITA, FATE ATTENZIONE
E’ questo il messaggio che il Questore della Provincia di Fermo, dott. Luciano Soricelli, unitamente al dirigente della Digos, dott. Filippo Stragapede, e il dirigente delle Volanti, dott. Sandro Serroni, nei giorni scorsi hanno lanciato agli abitanti del nostro territorio.
“Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica”, condivido e raccolgo subito l’invito delle Autorità, credendo fermamente nella cultura della prevenzione, che poi altro non è che informazione.
Lo sviluppo tecnologico è inarrestabile e pertanto sempre critico e attuale sarà il tema della sicurezza informatica.
Chiunque può essere vittima di crimini informatici, dagli enti governativi alle forze dell’ordine fino alle più grandi multinazionali, ma i più odiosi a mio avviso sono quelli che colpiscono i più deboli in fatto di cybersicurezza ossia le piccole aziende, i professionisti e i privati in genere.
Le vendite truffaldine online – come quelle di tipi di criptovalute ancora non esistenti sul mercato, di costosissimi smartphone come di immobili di gran lusso a prezzi vantaggiosissimi, di investimenti finanziari o anche servizi legali di recupero del credito promossi da vocine estere che invitano ad affidarsi ad operatori sconosciuti oltre confine – sono note ai più e chi ancora ci casca, dispiace dirlo, è davvero sprovveduto.
Quello che invece non molti conoscono e di cui possono rimanere vittima anche professionisti solitamente attenti, come avvocati e commercialisti, è il reato di phishing.
E’ una truffa online dove ci si finge un soggetto affidabile per ingannare la vittima e convincerla a dare informazioni personali (es. dati finanziari, codici di accesso).
Esempi più recenti e insidiosi sono quelli da e su posta elettronica certificata, che si prende tutti seriamente avendo il valore di una raccomandata digitale.
Credete vi scriva l’Agenzia delle Entrate o un vostro fornitore di servizi una mail che presenta un numero di protocollo di comunicazione e include in allegato un file zip, lo aprite e trovate un documento pdf non valido e un file vbs, che appena lanciato si trasforma in un virus, che infetta il computer e ne prende il controllo.
Unico rimedio è verificare l’autenticità della fonte di provenienza e se il dubbio rimane, meglio cestinare la mail senza aprire gli allegati.
Altro esempio è quello in cui credete vi scriva l’Agenzia delle Entrate o Poste Italiane o una banca e vi invitano ad aprire un link per accedere ad una pagina o a un documento, che sembrano proprio del mittente e ad inserire i vostri codici personali, ma ecco che una volta acquisite le credenziali, addio danari dal conto corrente.
Il suggerimento è quello di non dare mai documenti e dati personali a pagine web indicate nelle mail.
Da ultimo con l’arrivo nelle nostre vite della fattura elettronica ecco l’ennesima truffa per la quale dopo una comunicazione vera inviata dal Sistema di Interscambio (SdI), ne arriva una seconda falsa dove ci chiedono di modificare l’indirizzo di recapito delle prossime comunicazioni.
La miglior difesa in questo caso è cestinare la mail senza indugio.
E se comunque si dovesse rimanere vittima di una truffa online e subire movimentazioni bancarie del proprio conto in favore di chi ci ha truffato carpendoci i dati di accesso?
Esclusi i casi di dolo del correntista o di suoi comportamenti talmente incauti da essere imprevedibili, la vittima di frode informatica e riciclaggio, questi i reati tipici di riferimento, deve sapere che è possibile rivalersi sulla banca, la quale è chiamata a garantire con ogni mezzo la fiducia dei consumatori nella sicurezza delle operazioni di pagamento elettronico.
In estrema sintesi occhi bene aperti così da capire per tempo la frode in atto ed evitare di rimanerne vittima e se poi dovesse accadere, appena scoperta la truffa, subito denunciare alle Autorità e poi di corsa in banca.
Porto San Giorgio, FM, li 15/12/19
Avv. Andrea Agostini